Che in questo periodo dell'anno da Verdessenza ecobottega ci si abbuffa con l’amato avocado siciliano già lo sapete. Forse quello che ancora non sapete è che una volta gustata la polpa dell’avocado, potreste poi passare a mangiarne il seme. Esatto, avete proprio letto bene: il nocciolo dell’avocado non solo è commestibile, ma ha anche una serie di proprietà in grado di farsi perdonare il suo gusto un po’ amarognolo (colpa dei tannini).
Cosa sa fare? Innanzitutto, è uno straordinario concentrato di antiossidanti e amminoacidi (in quantità decisamente maggiore rispetto a quelli presente nella polpa) ma anche di fibre, vitamina E e principi attivi con doti antitumorali. E’ dunque un vero e proprio rimedio naturale per combattere i radicali liberi e prevenire l’invecchiamento cellulare. Poi: il seme dell’avocado è anche amico del cuore perché contribuisce ad abbassare il colesterolo cattivo e i trigliceridi, rafforza le difese immunitarie, è ottimo per trattare la problematiche gastrointestinali, è antibatterico e antifungino e, secondo la tradizione, ha anche doti afrodisiache.
Stupiti? Non è ancora finita: il nocciolo dell’avocado è inoltre un ottimo alleato di chi vuole perdere peso grazie alle sue proprietà termogeniche (brucia-grassi), contribuendo inoltre a garantire il senso di sazietà per la presenza di fibre solubili. Si tratta infine di un buon tonico per l’organismo in grado di aiutare a combattere stanchezza e astenia grazie anche alla presenza di sali minerali come calcio, magnesio e potassio. Insomma, cosa chiedergli di più?
Vi ho convinti? Bene, a questo punto scopriamo come consumare questo dono della natura. Piano A, lo grattugio. Privato della pellicina, lavato e lasciato seccare per qualche giorno, lui poi è pronto per essere grattugiato su insalate, salse (anche sul guacamole) zuppe e pietanze. Se volete, potete tostarlo leggermente facendogli assumere un colorito che tende al rossiccio. Il seme potrà essere conservato (grattugiato o intero) in un barattolo di vetro ben chiuso e tenuto in un luogo fresco e asciutto. Piano B, lo utilizzo per arricchire frullati e estratti di frutta e verdura. O ne faccio tisane, usandone mezzo da far bollire per circa 10 minuti. Una volta lasciato raffreddare, si elimina il seme e si beve l’infuso che è utilissimo peraltro contro i problemi gastrointestinali. Piano C, lo impacco: ridotto in polvere, se ne possono ricavare maschere per il viso utili anche a combattere acne e brufoli. Insomma: mai più senza.
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